Gino Peressutti a Padova

Luogo: Roma, Padova
Tempo: Gennaio 2017, aprile-giugno 2023
Descrizione: #architecture #city-planning #Gino-Peressutti #Cinecittà
Fotocamera: Nikon D7100, Panasonic LX100M2
Sviluppo: Darktable

Gino Peressutti (Gemona del Friuli, 21 giugno 1883 – Padova, 4 ottobre 1940), architetto.

Padova, Pensionato universitario Francesco Petrarca (o Antonianum)

Il suo primo incarico professionale è la costruzione del pensionato universitario Francesco Petrarca o Antonianum, inaugurato nel 1906, sede dell’ordine dei gesuiti e collegio studentesco.

«Il risultato ottenuto con questo primo incarico, affidatogli dall’impresario gemonese Giambattista Della Marina, fu molto apprezzato e gli procurò altri lavori e successo: ottenne infatti, a breve distanza di tempo, il titolo di “Architetto ad honorem” presso l’Accademia delle belle arti di Venezia» ().

Expand dclx100m2-1011522.jpg Il pensionato universitario ‘Antonianum’ • Immagine originale
Expand dclx100m2-1011523.jpg Il pensionato universitario ‘Antonianum’ • Immagine originale

Padova, Palazzo Mion in Piazza Garibaldi

Trascorrono solo due anni e già Peressutti inizia a discostarsi dal Liberty, manifestando i precoci segni del camaleontismo che caratterizzerà la sua carriera professionale.

Expand dclx100m2-p1013183.jpg La ‘prua’ di Palazzo Mion (1908) in Piazza Garibaldi, Padova • Immagine originale

Padova, Palazzo COGI (ex Itala Pilsen o Palazzo Olivieri) e Palazzo INPS in Piazza Insurrezione

È uno dei protagonisti del “piano di risanamento” dei quartieri centrali di Padova realizzato in epoca fascista. In realtà il “Piano regolatore edilizio per il risanamento e per la sistemazione di due quartieri centrali e per la costruzione di un quartiere-giardino in località Vanzo” del 1923 () ha le sue origini già nelle delibere del Consiglio Comunale del 1919 ().

Nel Piano la giunta comunale descrive così i quartieri centrali.

«Le case, nella maggior parte meschine e logore, in pessimo stato di manutenzione, assolutamente insalubri così da rendere impossibile l’attuazione di qualunque provvidenza igienica, infestate da un nauseabondo sudiciume e, specialmente nel primo quartiere, abitate spesso da persone dedite alla più bassa e laida prostituzione, all’ozio, al vizio, alla delinquenza» ().

E nella relazione sanitaria allegata al Piano, facendo riferimento ai quartieri centrali, l’ufficiale sanitario Dott. Alessandro Randi arriva a dire:

«Qui, più che altrove, le bombe nemiche dall’alto hanno additato agli Amministratori il mezzo migliore per guarire la piaga vergognosa. Il ferro e il fuoco hanno mostrato che non giova tergiversare con le mezze misure in tali contingenze più dannose che utili […] sventrare bisogna, sventrare senza misericordia» ().

Già all’epoca l’operazione ha critici emeriti, primo fra tutti Luigi Piccinato. Si veda a questo proposito la “Relazione al Piano Regolatore e di Ampliamento della Città di Padova” del Gruppo degli Urbanisti Romani ().

In una recente intervista Piero Casetta sintetizza così l’intera faccenda:

«In realtà è un vero e proprio piano di sventramento che distrugge l’antico quartiere Santa Lucia, che tra le altre cose comprendeva le case di Pietro d’Abano, Andrea Mantegna e della famiglia Savonarola. Il progetto nasce quindi sotto il segno della speculazione edilizia e della distruzione del tessuto storico della città, e probabilmente avrebbe avuto dimensioni ancora maggiori se nel frattempo non fosse intervenuta la crisi del settore edilizio, che nel 1927 portò al fallimento dell’Associazione padovana edilizia (Ape), l’impresa privata incaricata della realizzazione del piano. In caso contrario le demolizioni sarebbero probabilmente arrivate fino a piazza della Frutta» ().

Expand piano-d-insieme-quartieri-centrali-vanzo-1921.jpg Quartieri centrali - Quartiere di Vanzo. Piano d’insieme scala 1:4000 (Comune di Padova, 1921). Con un tratteggio fine sono evidenziate le aree sottoposte a intervento urbanistico nel piano originale • Immagine originale

Nel quartiere di Santa Lucia, Peressutti progetta due dei tre edifici che definiscono i confini di quella che oggi è Piazza dell’insurrezione 28 aprile 1945 (inaugurata nel 1932 come Piazza Spalato): i palazzi COGI e INPS.

Expand pana1011122.jpg Palazzo COGI (ex Itala Pilsen o Palzzo Olivieri) • Immagine originale
Expand pana1011120.jpg Palazzo INPS • Immagine originale
Expand dclx100m2-p1016307.jpg Portale d’ingresso a palazzo INPS • Immagine originale

Padova, Palazzo Esedra a Città Giardino

In duplice veste di architetto e di imprenditore edile (una contaminazione tra interesse pubblico e privato che anche oggi sarebbe discutibile), partecipa alla formazione del nuovo “quartiere giardino” in località Vanzo (quello che oggi a Padova viene comunemente chiamato Città Giardino), sulla carta originariamente destinato a ospitare le quasi 2000 persone forzatamente sfrattate dalle abitazioni del quartiere Santa Lucia destinate alla demolizione. Qui costruisce vari edifici, tra i quali spicca per importanza Palazzo Esedra.

Immaginando la nascente Città-Giardino il piano di risanamento recitava:

«Coesisteranno le più felici condizioni perché si formi rapidamente un grande quartiere moderno con i vari tipi di abitazioni per coloro che amano trovare ristoro alle fatiche giornaliere nella quiete di una casa linda, sana, arieggiata, collocata tra il verde degli alberi e gli aromi delle piante fiorite» ().

Il riferimento alle abitazioni sane e arieggiate della citazione va letto avendo presente che in quegli anni a Padova non solo la guerra aveva lasciato i quartieri centrali in pessime condizioni di vita per le distruzioni subite e la povertà generata, non solo si era reduci dalla peggiore pandemia del secolo – quella “Spagnola” che aveva causato 40-50 milioni di vittime nel mondo, sette volte più di quelle che il Covid causerà 100 anni dopo –, ma anche che Alessandro Randi, Direttore dell’Ufficio d’Igiene del Comune di Padova ed esponente del “Comitato di soccorso ai tubercolosi poveri”, portava avanti da anni la lotta alla tubercolosi diffusa, in particolare promuovendo la costruzione delle aule all’aperto, le cosiddette scuole del “Raggio di Sole” (). Senza voler giustificare l’oltraggio urbanistico causato alla città è chiaro che l’esigenza di igiene, di sole, di aria e, diremmo oggi, di “distanziamento sociale” era dai più vista come una giustificazione sufficiente.

Expand dclx100m2-p1014372.jpg Tre tettoie con funzione di aule all’aperto costruite come ampliamento della Scuola Camillo Aita, Bastione Santa Croce, Padova • Immagine originale
Expand img-scuola-all-aperto-2.jpg «Il nuovo tipo di scuola permanente all’aperto con le quattro pareti delle aule aperte all’aria e al sole». La scuola Camillo Aita a Padova, nella copertina di “Padova: Rivista mensile dell’attività municipale e cittadina”, 1(1927), 11-12 (Nuovi edifici scolastici comunali, 1927) • Immagine originale
Expand dclx100m2-1011526.jpg Casa del custode con terrazza elioterapica e aula all’aperto in secondo piano nel cortile della scuola ‘Raggio di Sole - F. Randi’ in via Raggio di Sole, Padova • Immagine originale

In tempi a noi più prossimi, nel 2005, nonostante la legittima perplessità degli abitanti del quartiere, Palazzo Esedra viene sottoposto a un restyling facendolo virare dall’ocra al color salmone e facendogli pure perdere le tessiture originali. «Con questo lavoro spariscono tutte le decorazioni a finto mattone e il palazzo è diventato rosa, mentre il suo colore in origine avrebbe dovuto essere tutto ocra» ().

Roma, Cinecittà

Gino Peressutti è noto soprattutto per aver realizzato il complesso di Cinecittà (inaugurato nel 1937) e per la sua partecipazione al progetto di Piazza Giovanni Agnelli all’EUR (1939), oggi sede del Museo della Civiltà Romana.

Expand nikond7100-dsc6392.jpg L’ingresso principale di Cinecittà (Gino Peressutti, 1936-1937)• Immagine originale
Expand nikond7100-dsc6411.jpg Di fronte all’ingresso di Cinecittà affiora Venusia, la scultura creata per il film di Federico Fellini Il Casanova (1976) • Immagine originale

Il suo lavoro accompagna l’evoluzione del gusto in architettura nella prima metà del XX secolo con aderenza ai canoni stilistici di moda e a quelli imposti dal potere, vagabondando con fluida disinvoltura tra liberty (Antonianum) e classicismo (Palazzo COGI) e infine nel razionalismo (palazzo INPS e Cinecittà), sempre manifestando un segno distintivo non comune.

Bibliografia

Calvi, 2005
Calvi, M. (2005). Palazzo Esedra rosa: è polemica - il mattino di Padova. Archivio - Il Mattino Di Padova. https://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinopadova/2005/08/14/MC4PO_MC401.html
Comello, 2007
Comello, A. (2007). Per realizzare la «Padova Nova» si demolisce il rione di Santa Lucia - il mattino di Padova. Archivio - Il Mattino Di Padova. https://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinopadova/2007/03/30/MB1PO_MB101.html
Comune di Padova, 1923
Comune di Padova (1923). Piano regolatore edilizio per il risanamento e per la sistemazione di due quartieri centrali e per la costruzione di un quartiere-giardino in località Vanzo. https://www.padovanet.it/urbanistica/Storico_re_nta/piano_centrali_Vanzo_1921/piano_regolatore_edilizio_piano d_insieme_centrali_Vanzo_1921.pdf
GUR, 1927
Gruppo degli Urbanisti Romani (1927). Relazione al Piano Regolatore e di Ampliamento della Città di Padova. Architettura e Arti Decorative, 1. https://eddyburg.it/eddy/relazione-al-piano-regolatore-e-di-ampliamento-della-citta-di-padova-1926/
Martin, n.d.
Martin, S. (n.d.). Peressutti Gino. Dizionario Biografico Dei Friulani. Retrieved June 25, 2023, from https://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/peressutti-gino/
Mont d’Arpizio, 2020
Mont d’Arpizio, D. (2020). Piazza Insurrezione. Da un secolo in cerca d’identità. La Difesa Del Popolo. https://www.difesapopolo.it/Media/OpenMagazine/Il-giornale-della-settimana/ARTICOLI-IN-ARRIVO/Piazza-Insurrezione.-Da-un-secolo-in-cerca-d-identita
Nuovi edifici scolastici comunali, 1927
Istruzione: Nuovi edifici scolastici comunali. (1927). Padova: Rivista mensile dell’attività municipale e cittadina, 1(11-12), 536–540. https://www.bibliotechecivichepadova.it/it/collezioni-biblioteca/padova-rivista-mensile-attivita-municipale-cittadina-poi-padova-sua-provincia
dclx100m2-1011522.jpg Il pensionato universitario ‘Antonianum’ • Immagine originale
dclx100m2-1011523.jpg Il pensionato universitario ‘Antonianum’ • Immagine originale
dclx100m2-p1013183.jpg La ‘prua’ di Palazzo Mion (1908) in Piazza Garibaldi, Padova • Immagine originale
piano-d-insieme-quartieri-centrali-vanzo-1921.jpg Quartieri centrali - Quartiere di Vanzo. Piano d’insieme scala 1:4000 (Comune di Padova, 1921). Con un tratteggio fine sono evidenziate le aree sottoposte a intervento urbanistico nel piano originale • Immagine originale
pana1011122.jpg Palazzo COGI (ex Itala Pilsen o Palzzo Olivieri) • Immagine originale
pana1011120.jpg Palazzo INPS • Immagine originale
dclx100m2-p1016307.jpg Portale d’ingresso a palazzo INPS • Immagine originale
dclx100m2-p1012983.jpg Palazzo Esedra, 1925-1927 • Immagine originale
dclx100m2-p1012986.jpg Palazzo Esedra, 1925-1927 • Immagine originale
dclx100m2-p1014372.jpg Tre tettoie con funzione di aule all’aperto costruite come ampliamento della Scuola Camillo Aita, Bastione Santa Croce, Padova • Immagine originale
img-scuola-all-aperto-2.jpg «Il nuovo tipo di scuola permanente all’aperto con le quattro pareti delle aule aperte all’aria e al sole». La scuola Camillo Aita a Padova, nella copertina di “Padova: Rivista mensile dell’attività municipale e cittadina”, 1(1927), 11-12 (Nuovi edifici scolastici comunali, 1927) • Immagine originale
dclx100m2-1011526.jpg Casa del custode con terrazza elioterapica e aula all’aperto in secondo piano nel cortile della scuola ‘Raggio di Sole - F. Randi’ in via Raggio di Sole, Padova • Immagine originale
nikond7100-dsc6392.jpg L’ingresso principale di Cinecittà (Gino Peressutti, 1936-1937)• Immagine originale
nikond7100-dsc6411.jpg Di fronte all’ingresso di Cinecittà affiora Venusia, la scultura creata per il film di Federico Fellini Il Casanova (1976) • Immagine originale
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